Vertice NATO, Meloni sfida la Lega: “Il 5% alla Difesa è flessibile e sostenibile”
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Vertice NATO, Meloni sfida la Lega: “Il 5% alla Difesa è flessibile e sostenibile”

Giorgia Meloni

Al vertice NATO all’Aia, Giorgia Meloni conferma che l’obiettivo del 5 % per la spesa militare entro il 2035.

Nel contesto generale del recente vertice NATO all’Aia, l’Italia ha aderito al nuovo obiettivo dell’Alleanza: destinare il 5 % del PIL alla Difesa entro il 2035. Un impegno che, secondo la premier Giorgia Meloni, è “sostenibile” e “necessario”, in netto contrasto con quanto affermato dal responsabile economico della Lega, Alberto Bagnai. Intervenendo a Coffee Break su La7, Bagnai aveva infatti definito il target “al momento irraggiungibile e insostenibile socialmente”.

Giorgia Meloni
Giorgia Meloni – newsmondo.it

Meloni sconfessa la Lega: “È una decisione presa con cognizione di causa”

A chi le chiedeva se l’Italia non avrebbe dovuto seguire l’esempio della Spagna chiedendo maggiore flessibilità, Meloni ha risposto: “Abbiamo fatto come loro, abbiamo firmato lo stesso documento. Non ho visto interventi particolarmente polemici…”. Ha quindi respinto le critiche delle opposizioni e le resistenze interne alla maggioranza, precisando: “Sono arrivata qui con una risoluzione votata da tutta la maggioranza: è una decisione che noi abbiamo preso con cognizione di causa, facendo le nostre valutazioni, col ministro dell’Economia (il leghista Giancarlo Giorgetti, ndr)”. Come scritto da ilfattoquotidiano.it

Ha inoltre voluto rassicurare i cittadini sul fatto che “nemmeno un euro sarà distolto dalle priorità degli italiani”, ribadendo che gli investimenti per la Difesa non incideranno negativamente sulle spese sociali fondamentali.

“C’è una flessibilità totale”: il piano modulabile fino al 2035

Meloni ha spiegato come il target del 5% sia pensato per essere sostenibile e adattabile: “Il nuovo target è sostenibile per l’ampiezza delle spese, per il fatto che noi parliamo di un impegno a 10 anni, per il fatto che parliamo di un impegno che nel 2029 si deve in ogni caso ridiscutere, per il fatto che non ci sono incrementi obbligati annuali per gli Stati membri e questo consente anche di fare le scelte in base all’andamento della situazione in quel particolare momento. Quindi, c’è una flessibilità totale”.

Durante il punto stampa, Meloni ha anche fatto riferimento ai rapporti con gli Stati Uniti in merito ai dazi, considerandoli “due facce della stessa medaglia” rispetto all’impegno sulla Difesa. Ha quindi aperto alla possibilità di un accordo commerciale: “Io sono abbastanza d’accordo – ha aggiunto Meloni – perché non sarebbe particolarmente impattante”, riferendosi a un dazio del 10 %.

Dopo il Consiglio Atlantico, la premier ha partecipato a una riunione del formato E5 (Italia, Francia, Germania, Regno Unito, Polonia) con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Martedì sera ha anche preso parte a una cena ristretta con Donald Trump, i reali d’Olanda, il segretario generale della NATO Mark Rutte e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Fonti di Palazzo Chigi hanno riferito che “i due hanno avuto un lungo colloquio sulla situazione in Medio-Oriente”.

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ultimo aggiornamento: 26 Giugno 2025 10:05

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